Devo essere sincera l’MTC di giugno mi ha un po’ spaventata: Kaki-age. Dopo aver letto (mica tutto!) il post di Acquaviva, mi sono sentita un po’ inibita….non ho nulla di “zen” io!!!
La calma, la riflessione, l’organizzazione non sono parole che appartengono al mio vocabolario….. Stefania dell’Arabafelice parla dell”ordine che manca nel suo cassetto della biancheria, solo perche’ ancora non ha visto il mio!!!
Come al mio solito ho pensato “noooooooo questa volta passo“…..nella lettura del post di Acquaviva continuavo a saltare le parole chiave…..casalinghe giapponesi…..nè tempo nè voglia….popolare…. mentre continuavo a leggere….regole precise….organizzare…disposizione nel piatto…….
Neanche arrivavo leggere gli ingredienti (so’ scema o no??)
Ho lasciato “sedimentare” un po’ la cosa e ho riletto tutto il post (stampato e messo sul comodino) una sera dopo che avevo messo a letto i bambini e…….illuminazioneeee!!!!!!……ho messo a fuoco tutte le parole che nell’agitazione iniziale avevo rimosso ed ho pensato “ma allora lo posso fare anch’ioooo!!!!” Il post e’ magnifico e fa trapelare tutto l’amore che ha Acquaviva per la cucina prima e per il Giappone poi..
Age deriva da ageru, friggere, kaki viene da kaki-mazeru, miscelare gli ingredienti con la pastella. E’ la versione plebea del tenpura, solo che invece di friggere verdure e pesci interi si fanno a pezzettini.
Verdure:
3 zucchine piccole
5 fiori di zucchine
1 finocchio
1 carota
Pesce:
2 calamari
Ho tagliato tutto in pezzi e ho messo in frigo.
Per la pastella (koromo) ho seguito le dosi di Acquaviva, ma l’ho preparata 2 volte (1 per le verdure e l’altra per i calamari)
125 gr. di farina 00 a basso contenuto di glutine (io farina di riso) + qualche cucchiaio per infarinare
circa 170 ml. di acqua ghiacciatissima
Ho seguito alla lettera il suo procedimento:
“Per la pastella di solito si usa acqua in quantità doppia della farina, ma il segreto sta nel setacciare un paio di volte con cura la farina e versarla in un contenitore trasparente, quindi disporre il tuorlo in un uguale recipiente e versarvi sopra tanta acqua ghiacciata quanta ne serve per raggiungere lo stesso livello della farina. La vera dose dell’acqua dipende dalla dimensione del tuorlo, nel mio caso per 125 gr. di farina ho usato 180 ml. di acqua ghiacciata”
erba cipollina
sale
limone
In una ciotolina ho messo un pizzico di sale e qualche goccia di limone. Ho aggiunto poi lo yogurt e l’erbetta cipollina tagliuzzata. Ho fatto riposare in frigo il tempo che ho fritto i kaki-age.
Ho infarinato le verdure e i calamari. Ho eliminato l’eccesso, e prima ho “impastellato” e fritto le verdure e poi i calamari.
Lo devo ammettere … mi sono innamorata….e’ la prima volta che faccio una pastella che poi non rimane unta!!….e’ croccante ….leggera….una goduria!
Una parte della frittura l’ho trattata alla partenopea: quella con la verdura, con sale di cervia aromatizzato e quella col calamaro, con sale e limone…..perdonatemi ma non ho resistito. Mancano le foto perche’ nel frattempo mio figlio, quello piccolo, e’ sfuggito al controllo ed ha avuto la geniale idea di andarsi a mangiare un peperoncino dalla pianta……ha pianto 1 ora di orologio, poverino…e, chiaramente dopo non ho trovato piu’ nulla. Sara’ per la prossima volta.
E ora mi unisco all’appello di Acquaviva e vi ricordo la raccolta fondi a favore della Croce Rossa Giapponese organizzata dal Consolato Generale del Giappone.
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